La Bruna, Vita quotidiana

Leggile Shakespeare

La Bruna nella fontana di Piazza Castello

Aspettando che io tornassi da quel posto dove la gente applaude

“Succede così con i bambini come lei: lavori per mesi, due, tre, sei, ti dici che non sta succedendo niente e poi, all’improvviso, viene fuori tutto. Non sottovalutarla mai, piuttosto leggile Shakespeare tutti i giorni”.

Così mia cugina, ai miei occhi la maestra elementare più brava del mondo, mi ha raccontato la sua esperienza con i bambini meno dotati, avendo intuito che per proteggere la Bruna o forse me stessa – diciamo tutte e due – ho il vizio di sottovalutare tutto quello che fa ancora prima che lo faccia.

Non so se è una cosa comune ai genitori di bambini autistici come lo è la Bruna, so che succede a me: metto le mani avanti, dico ma no, quella cosa lì non è in grado, non capirà, non reggerà, si spaventerà e manderà tutto in vacca. Per fortuna spesso ha ragione lei. Così, ad esempio, ieri ha insistito per entrare allo Smaland, l’area giochi dell’Ikea, e ci è rimasta un’ora facendo tutto quello che facevano gli altri bambini: ha nuotato nelle palline, disegnato, giocato con le costruzioni (con le bambole da vestire no, sui giochi simbolici e affini c’è ancora tanta strada da fare). Tutto bene, e io non ci avrei mai scommesso.

Poi ieri sera siamo andati a sentire Gianluca Nicoletti che presentava il suo “Una notte ho sognato che parlavi” e lì invece tutto come da copione, al primo applauso non ha retto ed è andata a mangiarsi un ghiacciolo con suo padre e a bagnarsi piedi, gambe e scarpe con le fontane di Piazza Castello.

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