La Bruna, Vita quotidiana

Normale: sos sinonimi

La Bruna, neuroatipica

La mia fantastica quattrenne neuroatipica

Gli amici sono le persone che più si imbarazzano quando gli capita – parlando della Bruna – di formulare una frase tipo “be’ ma a me non sembra tanto diversa dai bimbi… ehm… ehm…”: di solito intervengo io prima che l’impappinamento diventi totale e aggiungo “normali”, cavando  dall’imbarazzo la persona con cui sto conversando.

Una semplice e fredda analisi della parola “normale” la renderebbe perfettamente accettabile, visto che la Bruna per molti versi vive una normalità tutta sua, dunque una anormalità.

Ma non perdiamoci e torniamo a bomba: la parola c’è, ed è neuroatipico, e di converso neurotipico, ossia da una parte tutti gli autistici – il popolo a cui appartiene la Bruna – e dall’altra tutti gli altri, i normali.

Insomma, sì, sentire dire normale/anormale piace a pochi ed è giusto avere un sinonimo, anche se personalmente la cosa mi lascia abbastanza indifferente, ma solo in casi ben definiti, ossia alle persone che conosco – o che non conosco – che hanno buone intenzioni e, poverette, gli capita di cadere nella trappola dell’impappinamento imbarazzato: per tutti gli altri, che però in genere ad “anormale” preferiscono apprezzamenti come “ritardato”, “stupido” e via discorrendo non c’è pietà.

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Vita quotidiana

Auguri, Kate, ma non vorrei essere te

Brava Kate, hai partorito e devo dirtelo, con la tua pancione post parto mi sei simpatica più di una qualsiasi Heidi Klum che fa ventiquattro figli e ogni volta sfila per Victoria’s Secret dopo due giorni dal parto – la mia è tutta invidia, sia chiaro – ma non vorrei proprio essere te:

– per i commenti delle altre donne in stile “e che sarà mai, ho partorito anche io”. Sì, solo che lei è un’altezza reale o giù di lì, tornate sulla Terra e finitela con questa cattiveria, fate altro, commentate altro.

– per gli ormoni che balleranno anche a te come a tutte noi ma, se io potevo mettermi a piangere accusando mio marito di essere un essere spregevole e insensibile solo perché aveva tardato a passarmi il ketchup per le patatine, tu non potrai farlo o avrai solo una piccola finestra temporale per dare sfogo alla pazzia temporanea di una neomamma.

– per l’odio che proverai ogni volta che qualcuno ti toglierà di braccio il Royal Baby perché vorresti tenerlo tu, tutto il tempo. O almeno, nei miei primi mesi dopo il parto della Bruna io ero così, li avrei ammazzati tutti. Ma ti dico una roba: ti passerà con il secondo, sarai tu a buttarlo in braccio a tutti.

Ti invidio invece un casino per tutti gli aiuti che avrai. Beata te. Siate felici, nel limiti del vostro possibile.

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lavori da mamma, Vita quotidiana

Porno per mamme

No, non è roba di scambio di fluidi corporei ma di sicuro è un sogno erotico, uno di quelli in cui indulgi quando stai per svegliarti la mattina, mentre il cervello si mette in moto e la routine quotidiana pre vacanze un po’ fa sentire il suo peso.

Come sogno erotico è semplice e per realizzarlo servono:

– qualche centinaio di euro;
– una persona fidata;
– una grande casa al mare.

 

Di questi io ho solo la persona fidata, la meravigliosa educatrice, donna e mamma che si occupa della Bionda – e della Bruna in queste settimane di materna chiusa – nel suo nido in famiglia. Lei me la vorrei proprio portare al mare, facendo finta di non sapere – questa è la vera parte porno – che ad agosto pure lei è stanca e vorrebbe riposarsi senza mocciosi intorno.

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