La Bionda, La Bruna, Vita quotidiana

Ce ne andiamo alla spiaggia hip hip hurrà

La Bionda e la Bruna l'anno scorso, al ritorno dal mare

La Bionda e la Bruna l’anno scorso, al ritorno dal mare

Domani partiamo, andiamo nel posto in cui non prendono i cellulari e dove noi tenteremo comunque di avere una connessione con il mondo, perché senza non sappiamo stare: pazienza, siamo fatti così.

È stato un anno lungo – più di dodici mesi dalle ultime vacanze – con un trasloco di mezzo, una vita da riorganizzare e il lungo percorso di diagnosi della Bruna (e la fatica di accettare, metabolizzare e poi agire).

Insomma, abbiamo proprio bisogno di vacanza, e poi via verso un nuovo anno che spero – per chi è abituato a passare di qua – di raccontare con più frequenza su questo blog.

Per il momento però pausa. I braccioli e i salvagenti sono pronti, nel caso la Bionda e la Bruna quest’anno decidessero che il mare gli va a genio. Vi saprò dire.

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Grandi tappe, La Bionda

Spannolinare una Bionda

Io e la Bionda

Io e la Bionda

Ho comprato una quantità di pannolini che forse non mi serviranno più perché la Bionda ha deciso di spannolinarsi. Lo ha proprio deciso lei che da qualche giorno protesta con veemenza inaudita e rivolge inviti espliciti a me, David e alla nonna di toglierle questo coso fastidioso per lasciarla libera di fare come vuole lei.

Ed è bravissima, bisogna dirlo, ma il rovescio della medaglia è che ora vuole stare nuda sempre e ovunque: così sabato sera gli ospiti del ristorante in cui eravamo hanno assistito alla performance à la “Hair” di una piccola danzatrice bionda senza scarpe e culo all’aria che volteggiava felice e leggiadra sul prato vicino ai tavoli e protestava con la mamma perché questa – ai suoi occhi incomprensibilmente pudica – si rifiutava di toglierle anche il vestito per lasciarla come natura vorrebbe.

Superato il primo scoglio – dare un senso alla presenza del vasino in casa – ora il next step sarà capire che la mutanda va indossata e quindi tirata giù quando qualcosa scappa. Poi anche i pantaloni, in attesa del mare e dei giorni in cui potrà darsi, libera e bella, alle sue performance nudiste.

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il papà, La Bionda, La Bruna

Non farò il terzo figlio

La Bionda è nata quasi due anni esatti dopo la Bruna: la coincidenza stagionale fa sì che tutti i vestiti della Bruna passino alla piccola e che solo dopo questo passaggio vengano archiviati. Il punto è questo: metto via i vestitini ormai troppo piccoli – non tutti, qualcuno lo regalo o lo rivendo – in attesa di qualcosa che non verrà, ovvero un altro bambino.

Nella mia testa c’è sempre stato spazio per un terzogenito, anche se ormai ho compiuto i quaranta e l’impegno – economico soprattutto – non è mai stato da sottovalutare. Ma la diagnosi della Bruna è calata come una paratia antifuoco tra noi e un ipotetico altro bambino, visto che a quanto ci han detto il rischio per i fratelli di un bimbo autistico c’è e va tenuto a mente.

È un rischio e bisognerebbe scommettere, e non credo che noi lo faremo. Dovremmo essere contenti perché c’è chi di figli non riesce ad averne e noi comunque ne abbiamo due? Sì, ma quando la tua vita prende bruscamente una nuova via inaspettata tutto deve essere ripensato e metabolizzato, e il desiderio di un altro bambino non fa eccezione. C’è chi lo fa comunque – questo blog mi ha dato l’occasione di entrare in contatto con altre mamme di figli nello spettro autistico che hanno prole numerosa – e ha davvero tutta la mia ammirazione:  io però no, anche se so che che avrò deciso quando finalmente non metterò più via vestitini per un futuro che non c’è.

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