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Papà moderni, mamme moderne?

Ok, c’è questo spot che nella sua semplicità è una piccola rivoluzione. Guardatelo: solo un papà – un po’ rincoglionito ma solo dall’influenza, eh – e i suoi bambini.
Ci rallegriamo tutte, immagino, di questo piccolo traguardo nel mondo della comunicazione, perché oggi tanti papà sono davvero come quello lì, che sa come prendersi cura dei suoi bimbi al punto che la mamma a volte diventa una presenza marginale, non necessaria: lei è via e lì dove sta – al lavoro, a un colloquio, a farsi la tinta – non sta certamente pensando ommioddio chissà quell’imbranato di mio marito come li manderà a scuola, li avrà vestiti troppo, troppo poco, al contrario, magari gli telefono per sentire.
La domanda mi viene spontanea, e non a caso, perché anche io sono così spesso e volentieri: i papà si evolvono, ma le mamme?

David con la Bruna appena nata, tre anni e quasi e mezzo fa

Ricordo i primi mesi di convivenza con la Bruna. David, papà giovane e ben disposto a occuparsi della sua prima pupa, sopporta stoicamente il fuoco di fila delle mie preoccupazioni, ingigantite dall’ormone ancora non stabilizzato: ok hai cambiato il pannolino ma fammi vedere, è stretto, no, è largo, e la crema gliel’hai messa o hai messo il borotalco, il body è quello a mezza manica o ancora quello estivo, le calze quelle no che non van bene, metti queste, e che abbinamento di colore è mai questo, e non sei capace di guardare le etichette che le metti sempre le felpe al contrario? E via dicendo.
Io non so voi, ma se mi ripenso mi trovo insopportabile. Sono ancora così, in parte – non sono certo un concentrato di virtù – ma mi sono imposta di lasciare a David e alle pupe il loro spazio senza me, mamma italiana troppe volte ansiosa e ingombrante. Così quando lui fa il bagno alla Bruna io non entro in bagno per imporre le mie scelte in fatto di shampoo e bagnoschiuma, tanto verrà fuori pulita comunque, non mi immischio quando fanno i loro esperimenti culinari – in frigo di veleni non ce n’è – e cerco fortissimo di farmi gli affari miei. E quando esco, se tutto è normale, io non chiamo lui e lui non chiama me. Sugli abbinamenti del vestiario ancora non ci siamo, ma ci sto lavorando.
Dunque, mamme: loro vanno avanti, ma noi a che punto siamo?

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6 thoughts on “Papà moderni, mamme moderne?

  1. Guarda hai toccato un tasto dolente! Io sto aspettando la mia prima bambina e in questi mesi sto scoprendo la grande forza che hanno gli ormoni di scombinare tutto. Sono di natura molto ansiosa ma quello che desidero di più è di non essere una rompipalle con mio marito, soprattutto quando ci sarà lei, e di essere in grado di fidarmi ciecamente di lui (come è giusto che sia) e di non anteporre tutte le mie preoccupazioni/ansie/blabla. Credo che un uomo che si senta stimato e valorizzato riesca ad essere sereno nel suo nuovo ruolo di babbo e questo dipende soprattutto da noi donne/mamme/rompipalle. No?

    • danito says:

      Magari fidarsi ciecamente no (mica giusto, si è in due, si impara in due, si fanno cazzate, ci si aiuta a vicenda), però capire che ci sono dei limiti e che bisogna anche lasciar correre, quello sì. Però fai la tara e togli le prime settimane, che l’ormone si mette davvero troppo in mezzo.

  2. Mi piace il tuo punto di vista: sempre a chiedere che i nostri compagni facciano i padri e poi siamo noi a non lasciarglielo fare. Sull’abbigliamento, la loro interpretazione di quale sia il dritto e quale sia il rovescio è piuttosto fantasiosa, ma chi se ne frega! Io lo definisco “stile fuga in caso di terremoto”, è una mise divertente, se vuoi (purché non escano con me ;D!). Ma i bambini stanno bene, si divertono e non corrono pericoli: al limite per cena mangiano biscotti e basta (perché i bambini volevano mangiare quelli!). Ma va bene!

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