La Bruna, lavori da mamma

La mamma arrabbiata, ovvero quello che non voglio essere

Ho la sensazione che siamo in tante a sentirci così, noi mamme di bambini con bisogni speciali. Quello che di tanto in tanto fa di me una mamma arrabbiata è il confronto con i figli di altre mamme: succede al parco, all’asilo mentre sto cambiando la Bruna, sul web, ovunque ci sia un bambino neurotipico e una mamma che lo loda o si lamenta di lui. Mamme, fate benissimo a fare quel che fate, è parte dell’essere mamma, questo mio è un problema del tutto personale.

Daniela Bruna bacio

Io e la Bruna, circa quattro anni fa.

La volta in cui mi sono resa conto di essere molto arrabbiata ne ha fatto le spese una cara amica, di quelle che vogliono bene a me e alle mie figlie senza nessuna malizia, nessuna ansia, nessuna forma di competizione. Parlando, lei mi ha detto che la sua bimba, sei mesi meno della Bruna, la mattina voleva vestirsi da sola per andare all’asilo, e ha aggiunto un commento tipo “solo che adesso ci mettiamo un’ora a prepararci”. Senza nemmeno riflettere, non so perché – non ricordo se fossi stanca o se fosse successo qualcosa di particolare con la Bruna – mi è uscita la peggior risposta possibile, nei dintorni di “che cazzo ti lamenti che mia figlia non sa nemmeno cosa voglia dire vestirsi da sola e fa fatica anche a togliersi le scarpe”.

Lì per lì non me ne sono nemmeno accorta. Ho iniziato a rifletterci giorno dopo giorno, rendendomi conto di quante sono le volte in cui osservo un bambino normodotato fare tutte quelle cose che la Bruna non sa fare – saltare a piedi pari da un gradino, fare una capriola, infilarsi una scarpa – sentendomi sopraffatta da sentimenti che faccio fatica a spiegare anche a me stessa, un misto di paura per il futuro che aspetta mia figlia, ansia di vedere i risultati delle terapie, tenerezza per questa bambina che vuole confrontarsi con il mondo e spesso non sa proprio da dove cominciare.

Perciò a volte mi arrabbio ma vi giuro, mamme, non ce l’ho con voi: il mio impegno quotidiano, tra tanti altri, è quello di diventare migliore, così tanto da non dover sentire più quella stilettata ogni volta che vedo un progresso negli altri e non in mia figlia, così tanto da seppellire il sarcasmo che mi sgorga dentro come un Vesuvio ogni volta che sento un problemino da niente ingigantito a motivo per cui non dormire la notte. Anche perché una figlia neurotipica ce l’ho e quando sono con lei sono anche io una mamma normale, e vivere sdoppiata non mi piace per niente.

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5 thoughts on “La mamma arrabbiata, ovvero quello che non voglio essere

  1. A me, mamma di una gnoma “normodotata” come la chiami tu (che poi vabbè il termine “normale” associato alla gnoma fa tanto ridere) capita spesso, anzi spessissimo di dire alle altre mamme “Che cazzo ti lamenti che la mia xxxxxxxx e xxxx e xxxxx!”. Si fa, tra mamme. Serve per sfogarsi, per condividere, per quel mal-comune-mezzo-gaudio che funziona tanto bene. Niente di più normale (aridaje con sta parola….)!

    • narayan says:

      È verissimo, solo che io invece di dirlo – che magari sarebbe anche liberatorio – o lo dico male o inizio a ruminare e ruminare e ruminare. Non mi piace, mi fa proprio male, mi intossico. Ma poi cazzo ti lamenti tu che hai una Gnoma spaziale 😀

      • Hahaha spaziale se non sei sua madre! Comunque diciamo che tu probabilmente fai più fatica a dirlo perché magari temi di passare per quella che si piange addosso. Ma sono sicura che sei circondata da mamme che capiscono benissimo cosa intendi dire, come l’altra protagonista di questo post. Sono certa che sei una che sa come scegliersi le amicizie 😉

  2. Ciao! Ho scoperto da poco questo blog, mi piace “lui”, mi piaci tu, mi piacciono la bionda e pure la bruna! Io sono madre da appena un anno, e nei primi tempi ero una di quelle madri che si lamentano. Poi ho incontrato un bambino con bisogni speciali, ho sentito da sua madre il racconto del loro dentro-e-fuori dagli ospedali, ho letto nel suo sguardo una fatica speciale come suo figlio. E ho capito che dovevo darmi una regolata. Lo sfogo ci sta, la stanchezza che tracima, la frustrazione che ti appanna la vista. Ma il piangersi addosso, tra l’altro senza motivo, non va bene. E non solo per quanto riguarda i figli!
    Tornerò a trovarti! 🙂

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