Domani andremo tutti a un matrimonio. Specifico che andremo tutti perché ci siamo chiesti se portare o meno la Bruna, e poi ci siamo detti che dobbiamo provarci. Ora vi spiego perché.
Esattamente due anni fa andavamo al matrimonio della zia C.: so che lei non me ne vorrà se confesso che di quel giorno ho pochi ricordi perché il ricordo della crisi spaventosa della Bruna li ha coperti tutti. Quello è stato il giorno in cui io e David ci siamo guardati in faccia e abbiamo smesso di raccontarci che con la nostra figlia maggiore andava tutto bene e che ci siamo detti che era arrivata l’ora di chiedere aiuto.
La Bruna non è mai stata una bambina problematica, tranne in alcune occasioni come le feste di compleanno – ancora un discreto spauracchio per lei – e i matrimoni e in genere le feste in cui c’è casino. La puoi portare nel più affollato centro commerciale dove anche un adulto diventa idrofobo dopo cinque minuti e lei niente, è perfettamente a suo agio. Le puoi far fare una spesa di un’ora abbondante e lei sarà sempre sorridente e collaborativa (tranne in caso di fame), ma alcune feste erano e sono davvero la sua kriptonite.
Non so se l’ho mai raccontato per esteso, se l’ho fatto abbiate pazienza, mi ripeterò. Quel giorno lì tutto bene fino all’uscita dalla chiesa degli sposi e il trasferimento al ristorante per la cena. La Bruna si addormenta in macchina e viene portata al ristorante ancora addormentata, nel passeggino. Come è normale, gli invitati cominciano a festeggiare gli sposi a suon di brindisi. Il volume si alza sempre più, la Bruna si sveglia. Non dimenticherò mai, mai la sua espressione di terrore al risveglio. Niente riesce a calmarla se non per qualche secondo, a nulla serve portarla fuori. Poi è sera, fa freddo, fuori non si può stare a lungo, proviamo a entrare e vediamo come va, ci diciamo. Va malissimo, di male in peggio. Dopo un po’ decido di prendere Bionda – lei però assai divertita dalla situazione festaiola, poverina – e Bruna e andare a casa per metterle a letto e passare una notte tranquilla. Mi sbaglio: arrivati a casa la Bruna inizia a vomitare ogni mezz’ora e così avanti fino quasi al mattino per la tensione accumulata. Le capita ancora, raramente ma capita: quando le emozioni diventano fisicamente incontenibili lei le espelle, fisicamente.
Quel che è venuto subito dopo bene o male già lo sapete. Quindi domani andiamo a questo matrimonio e vediamo come andrà a finire. Quella bimba di due anni fa per molti versi non esiste più ma il lupo cattivo, che è un filo più domestico ma non se ne è andato e non se ne andrà mai, può fare la sua comparsa in qualsiasi momento. Ma noi siamo un fronte compatto, non evitiamo più, affrontiamo e valutiamo, elaboriamo strategie: come guardie del corpo conosciamo uscite di sicurezza e ripari sicuri, fisici e psicologici. Magari questa volta ci arriviamo a mangiare la torta nuziale.
e io vi auguro di mangiare un sacco di fette di torta. voi e la bruna. oppure di tornare a casa ma con la consapevolezza di averci provato e di avere messo in pratica strategie. nel tempo, sono certa, troverete quella giusta! buona giornata
Grazie Francesca, nel tempo abbiamo capito che è sempre giusto provarci, e magari battere in onesta ritirata se la cosa si fa insopportabile. Ma alla fetta di torta ci arriveremo: se non questa, la prossima 😉
sai qual è la cosa che ammiro di più dei genitori della Bruna? che non si chiudono nella paura che succeda di nuovo qualcosa di negativo e non le impediscano di aprirsi, di sperimentare le sue esperienze, per eccesso di protezione. Immagino che non sia facile per loro, ma lo fate! E che domani sia una super festa per tutti!
Grazie, a volte non è semplice ma anche noi siamo diventati più bravi a capire lei e tutto sommato ce la caviamo.
Vai Bruna! Grandi mamma e papà che ci provate sempre!! 🙂
Ce lo ha insegnato la Bruna 😉
Più crescono e più certe cose si ridimensionano, loro imparano a gestirle un pochino a capirle.
Mio nipote aveva lo stesso problema, guai a portarlo ad una festa di compleanno, urlava come un ossesso spaventato, da qualche anno non lo fa più, ora ha dieci anni, ha disturbi cognitivi.
Infatti crescendo sta imparando a gestire le sue emozioni, certo su alcuni aspetti la strada è ancora lunga ma ci sembra sia vagamente in discesa, almeno da questo punto di vista 🙂
Spero che sia andato tutto bene, ti capisco noi qunado andiamo in un posto rumoroso o al parco giochi per esempio, non possiamo rimenerci per più di un’ora perchè sennò il pargolo incomincia ad agitarsi…
È andata meglio, grazie 🙂 Ha sofferto comunque ogni brindisi e ogni applauso ma non siamo stati costretti ad andarcene e lo consideriamo un successo.
Mi sono accorto solo oggi di questo blog e mi rendo conto solo adesso della fatica psicologia (oltre che fisica) che avete fatto per partecipare alla festa mia e di Mariaelena. Ho saputo che il momento più difficile è stato lo scoppio dei coriandoli, poi tra una rincorsa della principessa vestita di bianco e l’altra, le cose mi sembrano andate piuttosto bene.
Mariaelena mi insegna che i figli sono una benedizione, in qualsiasi caso. Io, conoscendovi, aggiungo che anche avere dei genitori come voi lo è, e questa cosa è sempre meno scontata al giorno d’oggi.
Come sposo, non posso che ringraziarvi nuovamente per aver partecipato alla nostra festa.
Grazie Igor! No, onestamente non è stata una fatica quindi non hai nulla di cui preoccuparti, ci siamo divertiti tutti molto 🙂 Un saluto anche alla principessa in bianco 😀