La Bruna, Vita quotidiana

Mamma tre volte – Come, a volte, tocca ricominciare da capo

Lo sai, o almeno lo intuisci. Lo avevamo capito da un po’, ma aspettavamo di vederlo scritto nero su bianco. Poi l’esito è arrivato, e ci siamo sentiti un po’ sollevati e un po’ persi. La Bruna sta lì, ci hanno detto, in quella zona grigia che non è autismo e non è normalità: è una bambina serena, socievole a modo suo, parla, è curiosa e simpatica, ma c’è un ma. Un ma che sta nel linguaggio in ritardo evidente, nell’impossibilità di sostenere alcune situazioni di troppo rumore, nella sua andatura bizzarra, nel non saper saltare o aprire una molletta – è un po’ goffa, insomma, e deboluccia – nel modo in cui a volte ripete quel che sente dire (si chiama ecolalia), nella sua confusione tra io/me stessa e tu/qualcun altro (si chiama inversione pronominale), nel modo difficile che ha di cercare la compagnia dei suoi pari.

Si chiama così: disturbo pervasivo dello sviluppo psicologico, ma se vi va potete anche chiamarlo autismo, perché è una delle sue tante facce. Il compito della Bruna ora è lavorare per recuperare tutto quello che può, il nostro compito è affiancarla e sostenerla come abbiamo fatto fino a ora e molto, molto di più. Con un occhio rivolto a sua sorella, che reclama le attenzioni a cui ha diritto. Il mio compito, e forse anche quello di suo papà, se vorrà, è di far capire che esistono tanti volti dell’autismo, mille sfumature tra quello che si può immaginare – una persona completamente assente – e Rain Man (caso più unico che raro, credo, anche io ne so ancora poco).

Questo mio blog vuole continuare a raccontare quanto è impegnativa e divertente la vita di mamma (di due, due femmine, due bambine), anche se ora forse sarà un filo più impegnativo farlo. Mi farà piacere se voi che ci siete stati fino a ora continuerete a leggere le avventure mirabolanti e impegnative di una bimba molto Bionda e di una molto Bruna, entrambe – cuore di mamma mi obbliga a dirlo – favolose così come sono. A presto!

Standard
La Bruna

Guerra alla paura, episodio 2

La Bruna

La Bruna è una bambina tranquilla, ma non sempre!

Il percorso antipanico della Bruna continua, è impegnativo per lei e per noi ma ci sta portando a dei risultati. Nonostante questo – perché il panico è solo un aspetto delle particolarità problematiche della Bruna – la sua prima gita di giovedì scorso è andata bene per metà e parecchio male per l’altra.
La gita era una visita a un agriturismo/fattoria e dunque, mi sono detta, non dovrebbero esserci sorprese, e così pensavano anche le maestre. Invece no, c’era una specie di animazione, una persona che parlava al microfono, musica e mi pare anche qualcuno travestito da animale: le cose che piacciono a ogni bambino, ma che scatenano il panico nella Bruna. Il risultato è stato che l’hanno dovuta tenere lontana, con qualche cenno di stress sul visto della maestra alla fine della giornata. Pazienza, la gita è una volta l’anno, la prossima volta vedremo.
Quello che invece non è una volta l’anno ma più volte l’anno sono le feste di compleanno: alla Bruna piace stare con altri bambini e fare casino, meno invece i festeggiamenti tantiauguriate-torta-spegnimento candeline. Per il momento non ci è ancora capitato, ma ci toccherà, e il domandone è: non ce la mando o chiedo di rimanere anche io?
Da novembre in qua comunque la Bruna è diventata davvero un’altra personcina: l’impresa di crescere per lei è forse più difficile che per altri, ma non si può davvero dire che non ce la stia mettendo proprio tutta.

Standard
La Bruna, Vita quotidiana

Schiamazzi notturni

Buona notizia: la Bruna sta ricominciando a dormire tutta la notte nel suo letto.
Cattiva notizia: si sveglia e ci sveglia comunque almeno una volta per notte chiamandoci ad alta voce.
Di tante cose – semileggende – che si narrano sulle madri almeno una nel mio caso è vera, ovvero che anche quando sono nel sonno più profondo basta un mugolio di una delle due Pupe per risvegliarmi. Quando erano piccolissime la reazione era immediata mentre ora, lo ammetto, è veloce ma non istantanea. A volte invece sono nel sonno più profondo e sogno e all’improvviso, magari mentre sto conversando amabilmente con George Clooney, arriva una delle due pupe a tirarmi per la giacchetta ordinandomi di svegliarmi e, guarda caso, anche George non mi trova più così accattivante e non vede l’ora di lasciarmi andare.
Poi c’è risveglio e risveglio, perché la Bionda attacca il suo mamma-mamma-mamma-mamma a mitraglietta ma delicato, mentre la Bruna si produce in una cosa a metà tra un urlo e un pianto che ancora non abbiamo decifrato. Le ipotesi che vanno per la maggiore comunque sono:
– incubo;
– formiche a un arto (la mia preferita);
– volontà di rompere le balle ai genitori e di trasferirsi quanto prima nel loro letto.
Comunque sia, l’ideona è di comprare al più presto un letto a una piazza e mezza per la Bruna per saltare anche il passaggio del trasporto nel nostro letto a favore della dormita in compagnia direttamente in cameretta. Tanto poi dicono che a una certa età non ne vorranno più sapere di dormire con mamma e papà.

Standard