Per una Bionda che alle sette, massimo sette e dieci del mattino mi chiama urlando fortissimo il mio nome dal suo lettino o – più subdolamente, un po’ da film dell’orrore – mi segnala la sua presenza attiva nel mondo facendo suonare il carillon appeso alle sbarre, la Bruna dorme, dorme, dorme. Dorme di gusto più o meno dodici ore a notte e da quando è entrata in vigore l’ora legale non c’è più stato verso di svegliarla alle sette per farla entrare all’asilo a un’ora decente, diciamo entro le otto e venti.
O meglio, insistendo la si riesce anche a svegliare ma poi parte una sequenza infinta di lamenti, lacrime e proteste e un imbozzolamento nel lenzuolo per evitare di essere trascinata di peso fuori dal letto. È una cosa che posso reggere per due o tre mattine, non per mesi, dunque questo è il mio appello dell’ultimo secondo: c’è un rimedio? Mi devo rassegnare? Mi tocca aspettare con pazienza l’arrivo dell’ora solare per vedere se cambia qualcosa?
Confessione dell’ultima riga: in realtà un modo c’è ma si autoarchivia nella lista “metodi diseducativi”, e consiste nel far partire sul telefono una qualsiasi puntata di Peppa Pig, meglio se quella di Papà Pig tuffatore provetto. Solo che poi le proteste per il risveglio forzato vengono rimpiazzate dalle proteste per vedere ancora Peppa, e siamo da capo.