Vita quotidiana

Pubblicità odiose – Il salame cacciatore

 

La bimba dello spot del salame Cacciatore mentre si prodiga per averne una fetta.

La bimba dello spot del salame Cacciatore mentre si prodiga per averne una fetta.

Il protagonista della pubblicità odiosa del mese (lo so, è vecchia, ma io l’ho vista solo qualche giorno fa), ha due fette di salame, una per sé e una per l’amica venuta a trovarlo.
Lui è scafatissimo: porge la fettina di salame all’amichetta ma poi la tira via, e lei con gesto malizioso – si porta una ciocca di capelli dietro un orecchio – lo guarda con quello sguardo un po’ seduttore che dice dai, dammelo. Lui non resiste e porge la fetta di salame.
Chiosa che inquadra bene come stiamo messi: “L’uomo è cacciatore”.
Farebbe piangere già di per sé, ma fa anche peggio perché i protagonisti sono due bambini di circa cinque o sei anni.
Serve che aggiunga altro? No.
Però lo aggiungo lo stesso, perché questo si somma alle cucinette rosa, ai vestiti di carnevale sempre e solo da principessa in attesa di colui che la farà felice, ai giochi simbolici che sono anche belli e importanti sì, ma che palle tutto il giorno a giocare a pulire il pavimento con il minifolletto e a dargli di ferrino da stirino sui vestitini delle bamboline.
Io non voglio che le mie figlie crescano (solo) così e non voglio vedere queste pubblicità in tv: cribbio, se proprio stereotipo di genere deve essere, almeno che sia sottile e non così sfacciato. Anzi, no, facciamo proprio niente di tutto ciò.
Concludo con una delle favole in un tweet inventate dalla mia amica Arianna come incoraggiamento a tutti i pubblicitari a fare di meglio di quella roba lì:

 

Cenerentola, stanca di fare le pulizie, sposato il Principe, aprì la società di pulizie “Bidibibodibù” e visse davvero felice

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