La Bionda, La Bruna, Vita quotidiana

Ritorno all’asilo (finalmente): bilancino dei primi giorni

La Bionda e la Bruna sono tornate ai rispettivi asili e tutto va bene.

Ultimi momenti di libertà vacanziera prima del ritorno a casa e all'asilo

Ultimi momenti di libertà vacanziera prima del ritorno a casa e all’asilo

La Bionda è in una botte di ferro: in piena fase di ribellione e sfacciataggiane e testa di marmo viene controllata e arginata da Vittoria, la fantastica educatrice che gestisce il nido in famiglia a cui ho affidato il mostro scatenato. Vittoria è rumena, è scappata da Ceausescu: capirete dunque che le bizze della Bionda non la tangono minimamente e difatti la Bionda la adora e – miracolo – la sta anche a sentire quando le spiega perché e per come dovrebbe fare così anziché cosà. Vittoria non ha bisogno di rimproveri e punizioni, le basta parlare e una correntina gelida passa sulle spine dorsali dei suoi pupi riducendoli in animaletti obbedienti. Scherzi – più o meno – a parte, è la scelta migliore fatta nell’ultimo anno e mezzo: educatrice formata e sensibile, inflessibile ma gran giocherellona, è l’ideale per una bimba dal gran bisogno di essere contenuta come la Bionda. Sono sicura che in questo ultimo anno di nido la crescerà al meglio per lasciarla poi andare ad affrontare per bene la scuola materna.

Quanto alla Bruna, dopo due giorni di pianti al momento del saluto, stamattina ha deciso che tutto sommato può accettare l’ineluttabilità della scuola materna spingendosi fino al dichiararmi spontaneamente – succede, qualche volta non sono io che le metto in bocca le parole – che l’asilo le piace. Le piace molto anche G., l’insegnante di sostegno che conosce già e che grazie a una preside molto attiva le è già stata assegnata e che la seguirà tutti i giorni. Dalla prossima settimana si parte con l’orario classico 8-16, e finalmente la Bruna tornerà a fare il sonnellino pomeridiano di cui ha tanto bisogno ma che a casa ormai è un miraggio. Obiettivo di quest’anno, almeno per me: mi accontenterei di sapere che parla un po’ di più e ogni tanto racconta qualcosa di sé in classe. Sperare non è peccato e ho idea che forse non rimarrò nemmeno troppo delusa.

Buon anno nuovo, Pupe, dateci dentro.

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