La Bruna

La bambina trasparente

Quasi nove anni e nemmeno 21 chili, la Bruna è così filiforme e leggera che se avessi in dono un po’ di luccicanza o qualche altra sorta di potere potrei di certo vedere il filo di un palloncino attaccato alla sua testa anche se lei è tutt’altro che altrove: è qui, molto qui.

Mai, nemmeno per un minuto, ho pensato che la Bruna fosse in qualche bolla chissà dove, ma quando una bambina – autistica – inizia a raccontarti i suoi sogni e i suoi desideri, la sabbia che sfugge ogni giorno tra le mani scorre un po’ più lenta e penso sia questo che mi spinge a scrivere sempre meno di lei e a valutare altre direzioni per questo blog che amo così tanto: libri che sto leggendo – “To Siri, with love” in questo momento – racconti di altri autismi, ché ormai ne conosco tanti, le mie sicurezze sgretolate dai tanti autistici adulti, consapevoli e ferocemente determinati ad avere voce in mezzo alle nostre, quelli che alle madri come me ripetono di non intromettersi.

Ma io non sono una madre qualunque come non lo è nessuna di noi, errori e passi giusti tutti insieme: solo mi chiedo se, tentando ogni giorno di ri-abilitarla, io e lei e tutta la nostra famiglia non ci stiamo perdendo qualcosa, per non dire di cosa sarà di lei da grande in termini di personalità, autostima, vogliamo dire orgoglio di essere così com’è? E se non sia abbastanza insegnarle il minimo sindacale che le serve per essere adeguata a questo mondo fatto a misura di noi neurotipici e poi lasciare che il resto venga da sé.

Per ora ho smesso di prestare attenzione alle notizie negative e conto di farlo con perfetta coerenza nel 2018: le registro e, se anche mi indigno, evito di condividerlo online perché l’unica cosa degna di valore mi pare sia mettere in luce non gli eroi e i gesti nobili ma la quotidianità che funziona, che permette a mia figlia di dire un po’ più di sé e diventare ogni giorno meno trasparente e più visibile. Per ora lo faccio io per lei e spero sia capace di farlo lei un giorno.

Più della disabilità in sé, mi sembra che il rischio sia non essere considerati in alcun modo: dare voce a mia figlia – lei che in privato è così espressiva e lo è raramente altrove – senza lederne la privacy è come camminare su un filo senza rete, ma restare zitta non è un’opzione. Per fortuna c’è Internet e ci sono i social, alla faccia del mare di negatività che a volte sembra sia l’unica via per abitarli.

Insomma, ci risentiamo nel 2018. Buon anno e come sempre, se avete voglia di dire cose, non fatelo solo su Facebook: aprite un blog! Auguri.

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2 thoughts on “La bambina trasparente

  1. Nicoletta says:

    Daniela, vorresti poi fare un elenco di libri che hai letto sugli autismi e che suggeriresti? Comunque, che sia un buon anno per tutti!!;

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