La Bionda è a casa con la nonna. Per motivi immaginabili con facilità – gira tutto intorno ai soldi – abbiamo deciso che il nido che frequentava non era più l’ideale per noi e l’abbiamo ritirata, così ora è in stand by in attesa di nuova sistemazione.
Cambiare nido sarà un bene per la bambina? Me lo sono chiesta, vediamo, circa ottomila volte al giorno prima di scegliere di dire basta al vecchio nido, dove la Bionda andava volentieri, chiedendomi se questo gioco sulla sua pelle le avrebbe creato dei problemi, e se non era il caso di fare uno sforzo per tenercela fino all’estate per poi cambiare. Ma questa estate la Bionda compie due anni, e forse il distacco sarebbe stato più duro.
E così abbiamo scelto il nido in famiglia. La mia idea di comunità deriva dalla prima esperienza di nido della Bruna e della Bionda, una splendida realtà – ne ho parlato qui – in cui le educatrici gestivano senza fare una piega circa sessanta bambini il cui tasso di divertimento, benessere e opportunità di crescere con tanti stimoli era sotto gli occhi di tutti. Invece ora la Bionda sarà una di pochi bimbi, due dei quali più o meno suoi coetanei. L’educatrice mi piace e ha idee che condivido, ma comunque mi chiedo se sarà abbastanza per una bimba esuberante e curiosa come è lei. D’altro canto, una bimba esuberante come lei forse ha proprio bisogno di un ambiente più tranquillo e raccolto per crescere al meglio.
E scatta un pensiero alla sezione primavera della scuola materna. La mia fiera opposizione a questa scelta sta vacillando, sempre per il soliti motivi economici: l’idea è di informarsi – al comune, dai genitori, dal panettiere pettegolo – su come funzioni (sempre che esista o che si faccia) la sezione primavera qui alla materna che frequenta la Bruna, e poi decidere. I pro: la Bionda è molto sveglia e il prossimo gennaio, quando avrà due anni e mezzo, potrà forse essere spannolinata, loquace e indipendente abbastanza da essere in grado di affrontare una sezione primavera. I contro: un altro cambio in corsa dopo aver iniziato l’anno al nido. Le stiamo chiedendo troppo?
Tu che passi di qua, hai fatto una di queste scelte? Mi rincuori? Se hai voglia di lasciarmi il tuo pensiero, testimonianza o altro questa mamma un po’ preoccupata te ne sarà grata.
A quell’età la serenità sta nel tran-tran. Se la bimba viene spostata qui e lì sarà meno tranquilla … ok, dovrete gestirla con più attenzione fino a che non si stabilizzerà.
Ma non è niente di drammatico, qualche pianto e sclerosi e poi passa.
Ciao
Lei è un tipetto, di adattamento facilmente, ma ha pur sempre 20 mesi. In ogni caso, come avrai capito, è una decisione dettata da un momento economico difficile che probabilmente peggiorerà ancora se perderò il lavoro. Di sicuro farò il possibile per assicurarle almeno una mezza giornata un comunità.
Incrocio le dita per la tua tribù!
Mi sono giusto arrivati sta mattina i due bollettini degli asili …
Non so se da voi ci siano queste forme di aggregazione, da noi ci sono dei centri giochi per far socializzare quei bimbi (e quelle mamme;-) ) che non frequentano asili, di solito sono organizzati all’interno delle stesse strutture degli asili comunali.
Sì ci sono, non proprio qui in paese ma si trovano. In ogni caso la Bionda ha iniziato lunedì scorso nel nido famiglia e ci ha messo più o meno tre minuti ad ambientarsi, meno male.