Domani è il primo compleanno della Bionda, ma questo primo post lo scrivo oggi perché domani saremo impegnati a festeggiarla il più possibile, unendo ai festeggiamenti anche il saluto pre-trasloco con i nostri amici più cari qui in terra bergamasca. Ma questa è un’altra storia.
Il 21 luglio di un anno fa avevo una pancia enorme e diventavo mamma per la seconda volta, senza grandi difficoltà, per fortuna: già, sono una di quelle per cui il parto numero due è stata una passeggiata di salute o quasi rispetto al primo, quello sì un vero incubo interrotto solo da una più che provvidenziale epidurale. Ma torniamo alla Bionda, che ovviamente mentre sto scrivendo si sente chiamata in causa e, malata di protagonismo qual è già così giovane, pretende di dire la sua (in genere, a quest’ora tarda di sera, la sua è: “Mamma! Latte. Subito!”).
E dunque, 21 luglio 2011: location Mangiagalli, protagonista una quasimamma che non ne può più di essere incinta (“essere incinta è una merda!” è stato il mio mantra dal sesto mese al parto), un quasipapà molto poco appassionato del gore da sala parto, una ginecologa e due ostetriche premurose e un ginecologone che alla fine, al mio ennesimo “non ce la faccio piùùùùù-ùùù-ùùù”, mi stappa come una bottiglia di Dom Perignon. Ah, e un’epidurale, che vorremo mica mai partorire con dolore. E una telefonata di lavoro in pieno travaglio. Il tutto dura qualche ora, e finisce alle 19:55, quando Bianca – di nome e di fatto – saluta il mondo con la sua voce cristallina, la stessa che abbiamo imparato a odiare e amare nel corso di questi dodici mesi.
Buon compleanno, Bionda: grazie a te, così esigente e così determinata, questo primo anno è passato in un lampo, con molta stanchezza e molto divertimento. Siamo sicuri che continuerai a metterci, noi due e la Bruna, molto alla prova, ma accettiamo molto volentieri la sfida (almeno fino a quando non sarai adolescente, lì poi si vedrà).
Evviva la Bionda, anche se il mio cuore appartiene prima di tutto alla Bruna.
Auguri alla mia nuorina