richiesta delle ore di sostegno per i bambini disabili
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Agosto: è ora di protocollare

Qualche tempo fa avevo scritto un post sul passaggio della Bruna dalla scuola materna alla prima elementare e descritto cosa avevo fatto per coinvolgere la scuola nella lunga strada verso l’assegnazione delle ore di sostegno a mia figlia, alla ricerca della copertura totale perché fosse seguita al meglio durante il suo percorso scolastico.

Ho capito e imparato cosa fare grazie alle indicazioni del sempre preziosissimo gruppo Facebook Paperinik e di Diritto e Autismo, e grazie alla tenacia della mia amica Simona, tenace e preparatissima e che di questo post è supervisore ufficiale.

Prima di passare alla lettera da protocollare, partiamo dal documento centrale per la vita scolastica di un figlio con disabilità: il PEI.

Cosa è il PEI e perché bisogna conoscerlo a memoria

Il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) è un progetto fatto su misura, come un vestito di fattura pregiata: il suo compito è analizzare e progettare la vita scolastica di un soggetto disabile con una descrizione dettagliata delle sue difficoltà ma anche dei punti di forza e l’indicazione di quello che va messo in campo per mettere a frutto il percorso scolastico, quindi anche le ore di sostegno. Ci torno tra un attimo.

Il PEI viene redatto da tutto il gruppo di lavoro, non solo dall’insegnante di sostegno. Ne siete parte anche voi come genitori che potete non solo leggerlo e firmarlo ma partecipare attivamente alla sua redazione e, nel caso non corrisponda a quello che vi aspettavate, rifiutare di firmarlo. Gli insegnanti curriculari, gli educatori, il servizio sanitario che vi segue hanno anche loro il compito di creare il PEI e verificarlo. Spero non succeda, ma non si sa mai: se non avete mai visto il PEI o ve lo hanno fatto firmare al volo senza darvelo almeno per leggerlo, hanno fatto male.

Il PEI può e deve contenere una richiesta per il massimo numero di ore di sostegno quando questo è necessario, con l’indicazione della necessità del rapporto 1:1, cioè di un insegnante dedicato all’alunno disabile.

Di più sul PEI

Le ore di sostegno: dal PEI alla richiesta alla scuola

Quando il PEI riporta l’indicazione della necessità di un sostegno in rapporto 1:1, la scuola non può ignorare questa necessità ma purtroppo può farlo il MIUR assegnando un monte ore (totale delle ore assegnate all’intero istituto scolastico che poi verranno divise tra i vari alunni disabili) non sufficiente a soddisfare tutte le richieste. Questo è quello che è successo l’anno scorso a fine agosto/inizio settembre a noi: un monte ore molto insufficiente.

Cosa si può fare per allertare la scuola e segnalare che siete attenti alla questione ore di sostegno e per sottolineare la necessità di una copertura totale? La risposta è scrivere e protocollare in segreteria una lettera di richiesta di accesso agli atti amministrativi più o meno a inizio agosto, cioè proprio in questo periodo.

La lettera chiede alla scuola di fornirvi, non appena possibile:

  • Copia della richiesta delle ore di sostegno per l’imminente anno scolastico 2017/2018 da parte dell’Istituto Scolastico nei confronti dell’Ufficio Scolastico Regionale
  • Copia del provvedimento, emanato dall’Ufficio Scolastico Provinciale o Regionale, di assegnazione all’Istituto Scolastico del monte ore di sostegno per l’anno scolastico 2017/2018
  • Copia del provvedimento dell’Istituto Scolastico di assegnazione delle ore di sostegno didattico all’alunna/o (nome e cognome di vostro figlio)

Per sicurezza, potete anche aggiungere la richiesta di copia del PEI.

Il secondo e terzo punto non possono avere risposta immediata per ovvie ragioni ma la scuola dovrà informarvi non appena avrà ricevuto il monte ore.

Non è una guerra alla scuola, è una richiesta di collaborazione

È possibile che la scuola, soprattutto se non ha mai ricevuto una richiesta simile con richiesta esplicita di numero di protocollo, la accolga come una minaccia: così non è e così non dovete intenderla neppure voi, a meno che non vi troviate in netto contrasto con preside e insegnanti per qualsiasi motivo e abbiate un rapporto compromesso per altri motivi.

La richiesta scritta e protocollata è una indicazione precisa che dice che voi siete genitori attenti e preoccupati per il percorso scolastico di vostro figlio e state chiedendo collaborazione alla scuola grazie a un passaggio di informazioni tempestivo e trasparente: se tutto funziona, la scuola non ha motivo di opporsi o di ostacolare le vostre richieste, anzi, deve mettersi dalla vostra parte per far presente e richiedere al MIUR il giusto numero di ore di sostegno.

A questo punto, quando arriverà il monte ore possono succede cose diverse:

  • C’è un numero di ore adeguato per vostro figlio e la scuola gliele assegna subito
  • C’è un monte ore insufficiente per tutti. Può voler dire che assegnare tutte le ore a vostro figlio significherebbe darne pochissime a un altro bambino con una indicazione diversa, ed è possibile che qui scattino le assegnazioni parziali, a volte con il tentativo di tamponare con le ore di educatore per compensare il mancato sostegno: inutile dire che il lavoro dell’educatore – importantissimo – è diverso anche se nella continuità di quello dell’insegnante di sostegno

Se il monte ore è insufficiente potete decidere per il ricorso al TAR e sentire subito un legale: in alternativa, si può fare ricorso al tribunale ordinario (ricorso antidiscriminatorio), più economico e snello del TAR.

Noi l’anno scorso non lo abbiamo fatto: su iniziativa della preside che mi ha convocata non appena ricevuto il monte ore, abbiamo scritto all’Ufficio Inclusione dell’Ufficio Scolastico Territoriale indicando la richiesta presente sul PEI e “la necessità di un docente che adotti strategie metodologiche-didattiche, per favorire un buon andamento scolastico e uno sviluppo emotivo-comportamentale per il proprio figlio.” Abbiamo aggiunto che ci saremmo rivolti al TAR se le ore non fossero state sufficienti.

Con questa lettera che io e mio marito e altre famiglie del nostro comune abbiamo spedito via raccomandata con ricevuta di ritorno (e in copia alla preside, al vicario e alla segreteria), abbiamo ottenuto due cattedre in deroga e quindi più ore di sostegno che hanno soddisfatto le esigenze di chi come noi aveva chiesto la cattedra completa (22 ore).

Il mio consiglio nasce dalla mia esperienza positiva nata soprattutto grazie a una preside attenta e sempre pronta a valutare richieste e ad agire nell’interesse dei bambini e dei ragazzi della sua scuola: auguro a tutti un dirigente scolastico dello stesso calibro e di pari sensibilità.

Una risorsa preziosa: il vademecum scuola di CoorDown, da scaricare, stampare, leggere e rileggere.

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