La Bruna, Vita quotidiana

Mamma tre volte – Come, a volte, tocca ricominciare da capo

Lo sai, o almeno lo intuisci. Lo avevamo capito da un po’, ma aspettavamo di vederlo scritto nero su bianco. Poi l’esito è arrivato, e ci siamo sentiti un po’ sollevati e un po’ persi. La Bruna sta lì, ci hanno detto, in quella zona grigia che non è autismo e non è normalità: è una bambina serena, socievole a modo suo, parla, è curiosa e simpatica, ma c’è un ma. Un ma che sta nel linguaggio in ritardo evidente, nell’impossibilità di sostenere alcune situazioni di troppo rumore, nella sua andatura bizzarra, nel non saper saltare o aprire una molletta – è un po’ goffa, insomma, e deboluccia – nel modo in cui a volte ripete quel che sente dire (si chiama ecolalia), nella sua confusione tra io/me stessa e tu/qualcun altro (si chiama inversione pronominale), nel modo difficile che ha di cercare la compagnia dei suoi pari.

Si chiama così: disturbo pervasivo dello sviluppo psicologico, ma se vi va potete anche chiamarlo autismo, perché è una delle sue tante facce. Il compito della Bruna ora è lavorare per recuperare tutto quello che può, il nostro compito è affiancarla e sostenerla come abbiamo fatto fino a ora e molto, molto di più. Con un occhio rivolto a sua sorella, che reclama le attenzioni a cui ha diritto. Il mio compito, e forse anche quello di suo papà, se vorrà, è di far capire che esistono tanti volti dell’autismo, mille sfumature tra quello che si può immaginare – una persona completamente assente – e Rain Man (caso più unico che raro, credo, anche io ne so ancora poco).

Questo mio blog vuole continuare a raccontare quanto è impegnativa e divertente la vita di mamma (di due, due femmine, due bambine), anche se ora forse sarà un filo più impegnativo farlo. Mi farà piacere se voi che ci siete stati fino a ora continuerete a leggere le avventure mirabolanti e impegnative di una bimba molto Bionda e di una molto Bruna, entrambe – cuore di mamma mi obbliga a dirlo – favolose così come sono. A presto!

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15 thoughts on “Mamma tre volte – Come, a volte, tocca ricominciare da capo

  1. Io sarei orgogliosa di avere una mamma e un papà come voi, la Bionda e la Bruna avranno sempre accanto due genitori attenti e premurosi e, se lo vorranno, anche una zia pazza anche d’amore per loro.

  2. Dany says:

    Io ero sola contro il mondo quando a Gabriele hanno diagnosticato la sindrome autistica. E’ stata dura, pianti, lotte senza tregua, diffidenza da parte di chi non capiva, e derisione di chi ignorava il problema. Tunnel buio senza uscita, ma poi e’ arrivata la luce. Non sei sola, il confronto aiuta. Io ci sono.

  3. ci sono anch’io,Chiara a settembre compira` 6 anni ed a ottobre saranno tre anni che fa riabilitazione 3 volte a settimana.Disturbo generalizzato dello sviluppo.Ogni giorno non e` mai uguale a quello precedente,io ora sono in una fase in po’ negativa e non riesco a farla lavorare a casa come facevo prima,passera` anche questo momento e ritrovero` mi auguro la forza ddi lottare al meglio.Un abbraccio

  4. cristina says:

    La zia condivide la sofferenza di queste conferme e vi é molto vicina!vorrà dire che la ameremo ancora di più,con molta pazienza e speranza,perché possa tirar fuori le sue risorse. La amiamo così, un po’ più fragile e insicura. Questo lo pensa tutta la famiglia cara cognata!ammiro il tuo coraggio e quello di mio fratello.siamo qui,vi vogliamo bene e vi siamo accanto. Cri

  5. Ho letto questo post, e poi ho spulciato le foto delle tue gnome su Facebook e ho visto quella in cui la Bruna è appena nata nella culla dell’ospedale e non so perché ma sono scoppiata a piangere. Ti sono vicina e seguirò con partecipazione il vostro percorso insieme <3

  6. Un abbraccio.
    E, sappilo, con una mamma che è capace di queste parole, il percorso, ne sono certa, sarà difficile, ma meno accidentato.
    In bocca al lupo per tutto,
    Chiara

  7. Pingback: Le cose con il loro nome

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